Contrari i Ds del Tarvisiano
secondo i consiglieri Izzo e Busettini si rischia una sudditanza a Tolmezzo

       Il gruppo consigliare dei Democratici di sinistra di Tarvisio si schiera contro la provincia dell'Alto Friuli. << La richiesta di istituire questo nuovo ente - spiegano Gianpaolo Izzo e Alberto Busettini - avviene per rispondere alla crisi economica della montagna. Ma le aree disagiate in regione sono molte e in luoghi diversi. Tutte allora dovrebbero chiedere l'autodeterminazione >>.

<< A nostro avviso - continuano - questa non sarà una provincia vera e forte, poiché tante competenze rimarranno in mano a Udine e a Trieste. I cittadini sono chiamati al voto non conoscendo adeguatamente i contenuti e le prospettive legate al nuovo ente. Il risultato è una certa disinformazione >>.

Secondo gli esponenti tarvisiani della Quesrcia, le problematiche e le prospettive economiche e politiche sono molto diverse all'interno dell'Alto Friuli: << Il territorio del Gemonese ha una naturale predisposizione verso Udine, mentre la Valcanale, vuoi per la sua natura transfrontaliera vuoi per la storica predisposizione commerciale e turistica ha nel suo dna una cultura sicuramente meno omogenea ma più europea e dinamica. E' il territorio carnico ad esere effettivamente coeso e determinato verso lo scopo della provincia, e non a caso sta emergendo sempre più l'equazione "provincia dell'Alto Friuli uguale provincia della Carnia">>.

<< Ad aggravare e a consolidare questa sensazione - aggiungono i consiglieri Izzo e Busettini - sono arrivate anche le ultime nomine regionali nei diversi enti che non hanno risposto né alle esigenze di una equa rappresentanza territoriale, né alla sbandierata necessità di rinnovamento riformista. Solo come esempio, come è giustificabile che in un ente come Promotur non si registri la presenza di neanche un tarvisiano? E' chiaro che se questa è la prospettiva ed il senso della provincia dell'Alto Friuli, nel Tarvisiano viene recepita come uno "stare sotto" Tolmezzo e non come un patto tra pari>>.
Per gli esponenti dei Ds il rischio forte è quello di creare un ente privo di una reale capacità amministrativa e soprattutto economica. << Non ci sono garanzie che la nuova provincia risponda meglio alle esigenze dei cittadini. Il pericolo - precisano - è che sia un'operazione di facciata senza contenuti, e in bianco non si deve firmare niente >>.

       Izzo e Busettini auspicano infine che il voto dei tarvisiani venga rispettato: << Se l'80%  dei cittadini votasse per il no e, nonostante questo, venissero costretti ad entrare in una Provincia voluta probabilmente solo dal territorio carnico, non sarebbe un'imposizione? Alla faccia dell'autodeterminazione >>.

Insomma una nuova presa di posizione, questa volta dei Democratici di sinistra, che farà sicuramente discutere, a pochi giorni ormai dall'appuntamento referendario, previsto per domenica 21 marzo.      
 

articolo apparso sul Messaggero Veneto del 10 marzo 2004