Non continuiamo a dividerci
di Fulvia Conti - Udine

E' cosa sensata pensare alla creazione di un'eventuale provincia di Tolmezzo che darebbe la stura alle altre che seguiranno? Quando il mondo friulano dovesse essere diviso in 6-7 province (provincia di Pordenone, provincia di Tolmezzo, provincia di Udine, provincia di Cervignano, provincia di Cividale, provincia di San Vito al Tagliamento, provincia di Maniago) quale sarà l'istituzione in grado di rappresentarlo in maniera unitaria rispetto ai mondi triestino, trevisano, veneziano, sloveno (con 2 milioni di abitanti), carinziano (con 564 mila abitanti) eccetera? Si è cercato di rispondere dicendo che le varie province del Friuli potranno sempre dare vita a una loro Unione, ma un vecchio saggio usava dire che l'Unione degli enti poteva, al massimo, essere una bocciofila e aveva ragione. Così anche l'Unione di sei mini-province (spezzatino del Friuli) non può essere la stessa cosa di un'istituzione atta a rappresentare l'intero Friuli storico.

Si parta dall'idea che, anche qualora il Nord-Est di 6,6 milioni di abitanti su 13 province (Venezia 815 mila abitanti, Vicenza 780 mila, Padova 884 mila, Rovigo 244 mila, Verona 815 mila, Treviso 776 mila, Belluno 211 mila, Trento 470 mila, Bolzano 459 mila, Udine 518 mila, Pordenone, 287 mila, Gorizia 137 mila, Trieste 249 mila), dotato di un tessuto produttivo di relativo recente sviluppo, si costituisse in unica regione, esso sarebbe ancora un soggetto più fragile rispetto a una regione come, per esempio, la Lombardia che, con i suoi 9 milioni di abitanti, può contare su un tessuto economico produttivo e sociale più avanzato e consolidato.

Dunque, non continuiamo a dividerci! La parola Friuli ha sempre espresso un'entità territoriale precisa come popolazione, lingua e tradizioni e non è accettabile che alcune inventate divisioni amministrative possano compromettere l'alto significato etnico della Patria del Friuli. Il Friuli con questa sua peculiare identità rappresenta ancora oggi quel mondo verso il quale una Portogruaro  una Sappada tuttora propendono. proprio per questa sua concreta definibilità il mondo Friuli, voglia o non voglia, deve quotidianamente confrontarsi con altri mondi vicino a esso come appunto quelli triestino, veneziano, trevisano, eccetera. Solo restando uniti potremo sperare di contare abbastanza da avere un'influenza sulle varie decisioni che si prenderanno sulla nostra pelle e quindi anche sulla pelle di chi vive in montagna.

articolo apparso su Messaggero Veneto del 5.2.2004 - rubrica lettere di Udine

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