Ecco il nuovo Pischiutti
rifugio in vetta al Cuarnan


Ecco com'è oggi il rifugio Pischiutti, in vetta al monte Cuarnan
 

 

Domani, 28 aprile 2013, sarà inaugurato il ricovero nato nel 1947 e adesso rimesso a posto.
Il CAI di Gemona esulta: nostro simbolo e orgoglio, può ospitare circa 20 persone.

      Sono terminati i lavori di ristrutturazione a opera a opera del Cai sezione di Gemona al ricovero Elio Pischiutti, la cui nuova copertura sarà inaugurata domani alle 11 (seguirà un rinfresco). Lo storico rifugio, costruito nel lontano 1947, si trova sui sentieri numero 717 e 715 che rispettivamente da Gemona del Friuli e da Montenars salgono alla cima del monte Cuarnan. << Il ricovero Elio Pischiutti - spiega il presidente del Cai - Gemona, Romeo Modesto - rappresenta per i gemonesi un importante punto di riferimento per le escursioni sulle montagne circostanti, oltre a essere il simbolo e l'orgoglio della nostra sezione. Con la costruzione della nuova copertura, il rifugio potrà offrire ricovero e accoglienza in caso di maltempo a circa una ventina di persone>>.

       La struttura, quindi, continua il presidente, contribuirà a potenziare le risorse turistiche del nostro Comune nell'ambito del progetto che lo vede quale <<luogo dello sport e del benessere>>. nonché a promuovere tale iniziativa anche in altre province e stati limitrofi grazie al passaggio di numerosi visitatori e studiosi, anche esteri. Fin dagli anni Venti del secolo scorso, si legge sulla relazione allegata al progetto, si sono susseguiti vari progetti per la realizzazione di un ricovero sulle pendici del Cuarnan, estremamente frequentato sia dagli escursionisti che dai sciatori, ma che a causa delle vicende belliche e burocratiche, non furono mai concretizzati.

      Finalmente, grazie anche a un tenace gruppo di soci guidati dal presidente Elio Pischiutti, il ricovero divenne realtà nel 1947. Da allora, spiega Modesto, ogni anno si registrano in media oltre mille passaggi di amanti della montagna, botanici e ricercatori di esemplari di flora rara, provenienti anche dall'estero. Col passare del tempo, però, i problemi di infiltrazioni d'acqua dalla copertura sono diventati insostenibili. La locale sezione Cai, quindi, ha reso la ristrutturazione del ricovero una delle sue priorità. <<I  lavori - spiega Modesto -, dopo una sospensione estiva, sono ripresi il 21 novembre con delicate e complesse operazioni di elitrasporto del materiale (fino a 9 quintali per giro): ci siamo chiesti quanti giri con la "joze" avrebbero dovuto fare 65 anni fa!>>.

       Ora il rifugio, grazie all'impegno di maestranze altamente qualificate, si presenta con una nuova copertura lignea inclinata di 45 gradi e con un vano sottotetto con funzione di deposito. Alla realizzazione della copertura hanno contribuito Cai Gemona e sottosezione di Osoppo e Buja, Regione Fvg, Provincia, Comunità montana, Città di Gemona, Comuni di Artegna e Montenars nonché numerose banche e imprese del territorio.

Giusy Gubiani

Articolo apparso sul Messaggero Veneto del 27 aprile 2013