Del
trentenne di Marghera non si avevano notizie da lunedì 16 ottobre. Il
corpo senza vita rinvenuto dai soccorritori a quota 650 metri:
l'escursionista è scivolato ed è precipitato in un canale
di
Piero Cargnelutti
GEMONA. Una caduta accidentale, mentre stava
percorrendo il sentiero dello Scriç, sopra sella Sant’Agnese. Un volo di
una sessantina di metri, prima di fermarsi ai piedi del monte Chiampon,
che non ha lasciato scampo al trentenne Nicola Simion, l’escursionista di
Marghera di cui non si avevano più notizie da lunedì 16 ottobre. Il corpo del giovane è stato avvistato martedì
17, poco dopo le 16, dai soccorritori durante la ricognizione aerea
dell’elicottero dei vigili del fuoco e a bordo del quale si trovavano
anche gli uomini del Soccorso alpino della Guardia di finanza (Sagf) di
Tolmezzo, ai quali competono le indagini sull’accaduto in accordo con il
pm di turno, Annunziata Puglia. Sulla salma è stata disposta l’ispezione
esterna. Il giovane era partito per un’escursione sulle
alture delle Prealpi giulie lunedì mattina. In questo periodo Simion sava
frequentando uno stage di lavoro alla Cumini, nella sede di via San
Daniele e a Gemona risiedeva in via Valentino Osterman, in centro storico,
ai piedi della salita di Stalis che conduce sulle alture gemonesi. Proprio da casa sua, a piedi, era partito per
un’escursione che nelle prime ore della giornata aveva anche documentato
con le foto inviate a familiari e amici sulle tappe raggiunte. «Ho appena superato il passaggio più difficile»,
sono le ultime parole affidate proprio a un messaggio telefonico, con foto
allegata, che il trentenne aveva inviato ai familiari. Si è scoperto poi
che si riferiva al passo della Signorina sul Foredor, affrontato prima di
essere giunto in cima al Chiampon. Appassionato di montagna, Simion aveva chiesto
informazioni ai suoi colleghi di lavoro sui percorsi locali relativi al
monte Chiampon e aveva scelto il giorno di riposo per salire a scoprirlo. L’improvvisa interruzione dei contatti e
l’impossibilità di mettersi in contatto con Nicola aveva convinto già
lunedì la famiglia a informare i carabinieri di Gemona, che in serata
avevano fatto scattare le ricerche, nelle quali sono stati immediatamente
coinvolti anche i vigili del fuoco e il personale del Soccorso alpino. Ricerche interrotte nella notte e riprese
all’alba, coinvolgendo anche le squadre cinofile e speleo-fluviali di
vigili del fuoco e Guardia di finanza, che hanno setacciato per ore l’area
montana, sopra l’abitato di Stalis. Anche l’elicottero della Protezione
civile regionale ha sorvolato numerose volte la zona interessata dalle
ricerche. Nicola Simion è stato trovato privo di vita sopra
sella Sant’Agnese ai piedi del Chiampon, in località Scriç. A sentire i
conoscitori del territorio, il giovane sarebbe finito sul sentiero
interrotto dal terremoto del 1976, un tragitto che un tempo conduceva a
sella Sant’Agnese scendendo dalle pendici del Chiampon: un’interruzione
della quale, forse, il giovane non si era accorto, forse tradito
dall’arrivo dell’imbrunire.
foto e testo ricavati dal Messaggero Veneto 17 ottobre 2017
GEMONA DEL FRIULI (Udine) - Trovato morto il veneziano di 30 anni, Nicola Simion, architetto di Marghera, disperso da ieri sulle montagne sopra Gemona del Friuli. Il suo corpo è stato avvistato nel pomeriggio di oggi, martedì 17 ottobre, intorno alle 16, dall'equipe dell'elicottero dei vigili del fuoco di Venezia che hanno eseguito diversi sorvoli sulla zona montagnosa sopra Gemona. La salma del veneziano era sul versante superiore a Sella Sant'Agnese. L'uomo è caduto durante una escursione, con ogni probabilità ieri pomeriggio, precipitando da 70 metri, decedendo sul colpo per le gravissime ferite riportate. La salma è stata raggiunta dalla squadra di soccorso che era a bordo dell'elicottero dei vigili del fuoco, quindi con personale dei pompieri, del soccorso alpino del Sagf della Guardia di finanza di Tolmezzo e del Cnsas; è stata eseguita una prima ispezione esterna e quindi, informato il magistrato di turno della Procura di Udine, il corpo esanime è stato rimosso. Il giovane professionsita, a Gemona da alcune settimane per lavoro, aveva detto ai colleghi di voler fare una escursione. foto e testo ricavati da Il Gazzettino del 17 ottobre 2017 |