Articolo ricavato da Udine Today del 3 marzo 2022 |
Diciotto milioni di euro per la sanità del GemoneseOspedale di Gemona del Friuli "San Michele"
Investimenti che andranno a potenziare o riattivare servizi, aumentando anche i posti letto. Fedriga "Vogliamo garantire il diritto alla salute, diffuso su tutto il territorio" Investimenti nella sanità per circa 18 milioni di euro sul territorio del Gemonese, Val Canale, Canale del Ferro. Saranno riattivati e potenziati servizi, specializzando il presidio di Gemona e realizzando le case di comunità anche a Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese. “I soldi arrivano in parte dai fondi del Pnrr e in parte da risorse regionali – afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga - Con le scelte che mettiamo in campo vogliamo offrire un servizio di diritto alla salute, diffuso su tutto il territorio, senza promettere misure che comporterebbero la non sostenibilità dell’ospedale ma impegnandoci a valorizzare i presidi garantendo il miglior servizio sanitario possibile ai nostri cittadini” Il progettoI punti salienti riguardano le progettualità dedicate
all’Alto Friuli (Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro): dall’aumento dei
posti letto che dagli attuali 53 raggiungeranno i 106,
alla realizzazione della casa della comunità hub e dell’ospedale
della comunità con 20 posti letto al secondo piano dell’ospedale
di Gemona. Programmate anche le case di comunità di Tarvisio, Pontebba e
Moggio Udinese. “Si aggiungono, inoltre, gli investimenti in
telemedicina che garantiranno assistenza e servizi ai cittadini
soprattutto quelli nelle aree marginali – ha indicato Fedriga -.
Un cambiamento nell’approccio che permette una presa in carico della
persona evitando in molti casi l’ospedalizzazione”. Ospedale di Gemona“Gli investimenti si concretizzano nel rafforzamento dell’ospedale di Gemona con la sua riqualificazione nella riabilitazione neurologica e cardiologica e nella sanità territoriale che inizia ad aver corpose strutture per intercettare il paziente nella logica dell’appropriatezza”, ha indicato il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi ricordando come in questa legislatura siano messi a disposizione 750 milioni di euro contro i 200 milioni della precedente di cui 450 milioni sono risorse del bilancio regionale. “Molti degli interventi presentati oggi erano già stati inseriti nella riforma sanitaria del 2019 – ha proseguito Riccardi -, ma sono stati rallentati a causa dell’emergenza pandemia. Ora dobbiamo dare corpo alle opere ma anche fare grandi passi avanti nella formazione del personale che è uno dei grandi problemi del Paese”. In dettaglioIl progetto prevede una casa della comunità con la riorganizzazione e implementazione degli spazi ambulatoriali e assistenziali all’interno del presidio di Gemona e di un modulo di ospedale di comunità e degenze per le cure intermedie al secondo piano con 20 posti letto. Fra gli obiettivi di programmazione regionale anche la riqualificazione del terzo piano con attivazione, sempre nel presidio ospedaliero specializzato, della riabilitazione dell’Istituto di medicina fisica e riabilitativa Gervasutta dove sono previsti 17 posti letto di riabilitazione cardiologica e altrettanti per la neurologica. È stata già realizzata, invece, l’integrazione dell’offerta dell’attività motoria e riabilitativa anche in funzione delle future attività del Gervasutta con la riqualificazione di un’area verde all’esterno del presidio gemonese. In programma vi è anche l’acquisizione dell’edificio dell’ex Agenzia delle entrate in via Liruti a Gemona per trasferirvi le attività aziendali del dipartimento di prevenzione e dei servizi sociali ospitate ora nelle ex scuole di via Baldissera.
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